Dea Kali: la Shakti della rivoluzione
Oggi esaminiamo la figura della grande Dea Kali. Probabilmente la più celebre nel panorama delle Divinità indiane al femminile. Se pratichi Yoga, o se lo insegni, sono certa che tu ne abbia già sentito parlare…
In ogni caso sei pronto a proseguire il nostro viaggio nel magico universo delle Devi e dell’energia Shakti?
Come di consueto ti do il benvenuto (o il bentornato) qui sul Blog di Yoga Planet.
Anzitutto ti anticipo che Kali rappresenta l’energia femminile attiva e dirompente dalla potenza inarrestabile, erede dell’antica Dea della morte e della trasformazione.
In questo articolo cercherò infatti di guidarti alla scoperta dei segreti che riguardano la Dea Kali. Insieme scopriremo qual è la storia e il mito che interessano questa straordinaria figura conosciuta con nomi differenti. Ma vedremo anche come strutturare una pratica Yoga dedicata proprio a Kali.
Nello specifico quali Asana e Mantra scegliere per “lavorare” con la potente energia di questo archetipo. Ma sopratutto per cercare di integrare ed espandere alcune delle sue preziose qualità nella nostra vita.
Buona lettura! 🙂
Chi è la Dea Kali?
Kali è una delle principali divinità femminili (Devi) del pantheon induista.
Come già accennato nell’introduzione è considerata la Dea della forza suprema, della distruzione, del potere dinamico del cambiamento e della rivoluzione.
Non a caso viene generalmente descritta come “terribile”, “oscura” e “nera”.
Infatti la Dea Kali rappresenta la personificazione dell’aspetto più feroce del femminile.
Nonché la sua faccia più estrema, pericolosa e sensuale. È conosciuta anche come la Dea della morte e della rinascita radicale, della sfrenatezza e dell’audacia, dell’amore furibondo e dell’estasi.
Inoltre la Dea Kali incarna la forma femminile del Tempo (Kala) che divora ogni cosa e a cui non sfugge niente. Quale Dea del Tempo ci ricorda che nulla è eterno e che tutto è soggetto a trasformazione. In altre parole ci rammenta che anche la nostra vita è un processo continuo di morte e rinascita.
In più la Dea Kali è anche la moglie di Shiva che, secondo il concetto di Trimurti, è il Dio della Distruzione.
Oltretutto il termine Sanscrito “Kali” significa proprio
- “colei che è nera”
- “colei che è oscura”
- “colei che è la morte”
- ma la parola “Kali” è anche il femminile del nome “Kala” che, come abbiamo visto, vuol dire “Tempo”
Infine devi sapere che Kali è anche una delle principali Mahavidya, vale a dire la prima delle 10 Dee dello Yoga tantrico oggetto della conoscenza trascendentale.
Lo sviluppo di queste figure rappresenta un momento importante nella storia dello Shaktismo, una delle tradizioni principali dell’Induismo in cui la realtà metafisica è considerata metaforicamente femminile, così come l’energia divina ultima che pervade tutto.
Storia, mito e iconografia di Kali
Secondo il mito legato alla sua nascita, la Dea Kali apparve dal terzo occhio di Durga quando quest’ultima venne minacciata da due demoni chiamati Chanda e Munda per poi abbatterli.
Difatti, nei Purana, Kali simboleggia proprio l’ira della Dea Durga.
Sempre secondo la tradizione, la Dea Kali sconfisse il capo demone Raktabija che sembrava essere invincibile poiché, ogni volta che una sua goccia di sangue toccava terra, questa si trasformava in un guerriero. Per farlo, bevve tutto il sangue di Raktabija evitando così che raggiungesse il suolo.
Poi gli tagliò la testa.
Veniamo ora alla sua celebre iconografia…
- La Dea Kali è solitamente raffigurata di colore nero o blu scuro quasi a rievocare l’immagine delle nubi cariche di pioggia. Tuttavia è estremamente bella, seppur non sia di una bellezza classica e docile: la sua bellezza è reale, profonda e radicale.
- Il colore scuro della sua pelle richiama la forza della disgregazione (Tamas);
il bianco dei suoi denti fa riferimento alla luminosità della conoscenza (Sattva);
la lunga lingua grondante di sangue rappresenta il principio dell’azione (Rajas). - Un altro aspetto centrale nella sua iconografia è proprio la lingua di fuori e grondante sangue.
Non a caso, negli antichi Veda, viene nominata come una delle lingue di Agni, il Dio del fuoco. - I suoi movimenti richiamano una danza selvaggia e primordiale. Proprio per questo più vera e autentica.
- Spesso la Dea Kali è descritta e ritratta con al collo una ghirlanda fatta di teschi (o teste decapitate), simbolo del falso io che la vita spirituale ci chiede di abbandonare.
Come a voler ricordarci che nella vita abbiamo continuamente bisogno di “lasciare andare” e di trasformarci per ritrovarci nuovi ogni istante. - Kali è rappresentata con quattro o dieci braccia ed è nuda, in quanto libera dal velo dell’illusione (Maya).
- Di solito con le quattro braccia regge una spada o un tridente insanguinati, un teschio per raccogliere il sangue e una testa recisa che rappresenta l’Ego degli esseri umani che viene mozzato per poter distruggere l’ignoranza e accogliere la conoscenza.
I nomi di Kali
Così come abbiamo visto finora per le altre Devi del pantheon induista (Durga e Lakshmi), anche la Dea Kali è conosciuta con diversi nomi.
In particolare, fra gli appellativi con cui viene solitamente invocata abbiamo:
- Maha Kali, “La Grande Nera”, sorgente di tutto ciò che è
- Bhairavi, “la spaventosa”
- Kalika, “quella Nera”
- Kalima, “la Madre Nera”
- Chandi, “l’aggressiva” distruttrice di ignoranza
- Chandika, “distruttrice dell’ignoranza”
- Chamunda, “il killer” in qualità di distruttrice di ignoranza e dualità, rappresentate dai demoni Chanda e Munda
- Shyama, “l’Oscura”
- Jari-Mari, “la calda-fredda”
- Bhadrakali, “la Nera di buon auspicio”
- Bhavatarini, “Salvatrice del mondo”
Pratica dedicata alla Dea Kali
La Dea Kali è innanzitutto una figura attiva, un femminile che è forza, energia e mutamento.
In realtà, la Dea Kali non simboleggia solo morte, male e distruzione.
Nello specifico, a partire dal 1900, è stata considerata simbolo dell’emancipazione della donna. Inoltre, secondo il tantrismo, Kali ha una natura contraddittoria: da una parte simboleggia la Dea divoratrice che porta alla dissoluzione, mentre dall’altra una madre buona e amorevole.
In ogni caso, se desideri intraprendere una pratica Yoga dedicata a Kali, ti suggerisco di concentrarti su alcune pratiche specifiche.
Per esempio:
- Potresti pensare di introdurre nella tua pratica (o in quella dei tuoi allievi) alcune Posizioni Yoga che appartengono alla famiglia degli Asana in piedi, Asana di forza, Asana in torsione ma anche gli Asana di Estensione indietro.
- Guidare le tue classi o concentrarti su pratiche atte a stimolare il Terzo Chakra, Manipura, cioè il vortice energetico del Plesso Solare. Ma anche lavorare sul Primo, Muladhara, il Chakra della Radice, e sul Quarto, Anahata, il Chakra del Cuore.
- Dedicarti a Meditazioni specifiche incentrate sulle virtù e la forza della Dea Kali.
- Individuare un personale Sankalpa che possa agevolare la tua rinascita radicale.
- Cantare o recitare i Mantra connessi alla Dea (di cui ti parlerò a breve).
- Contemplare le sacre immagini di Kali.
- Introdurre esercizi di Pranayama energizzanti e rivitalizzanti come, ad esempio, Kapalabhati (il Respiro di Fuoco) o Bhastrika (il Respiro a Mantice).
Asana per Kali
Se desideri attrarre e interiorizzare le qualità della Dea Kali ti suggerisco una pratica che possa aiutarti ad accogliere al meglio il cambiamento. Qualcosa che possa esserti utile per una reale rinascita. A cominciare dalla tua volontà di “bruciare” ogni ostacolo che ti allontani dalla tua personale crescita emotiva e spirituale.
Anzitutto potresti lavorare per creare maggiore energia ricorrendo ad alcune Posizioni Yoga in Piedi e attraverso gli Asana di forza.
Ecco alcune posture di base da sperimentare sul tappetino:
- Tadasana (la Posizione Yoga della Montagna)
- Adho Mukha Svanasana (la Posizione Yoga del Cane a Faccia in Giù)
- Virabhadrasana 1 (la Posizione Yoga del Guerriero 1)
- Virabhadrasana 2 (la Posizione Yoga del Guerriero 2)
- Virabhadrasana 3 (la Posizione Yoga del Guerriero 3)
- Vrksasana (la Posizione Yoga dell’Albero)
- Utthita Trikonasana (la Posizione Yoga del Triangolo Esteso)
- Utthita Parsvakonasana (la Posizione Yoga del Fianco Esteso)
- Ardha Chandrasana (la Posizione Yoga della Mezza Luna)
- Utthita Hasta Padangustasana (la posizione Yoga della Mano Estesa all’Alluce)
- Parsvottanasana (la Posizione Yoga dell’Allungamento Intenso Laterale)
- Utkatasana (la Posizione Yoga della Forza o della Sedia)
- Chaturanga Dandasana (la Posizione Yoga del bastone in appoggio su Quattro Punti)
- Navasana (la Posizione Yoga della Barca)
- Bakasana (la Posizione Yoga del Corvo)
- Vasisthasana (la Posizione Yoga del Saggio Vasistha)
- Pincha Mayurasana (la Posizione Yoga della Piuma di Pavone)
E ancora, alcune Posizioni Yoga con estensione indietro, per aprirsi con coraggio al mondo:
- Bhujangasana (la Posizione Yoga del Cobra)
- Dhanurasana (la posizione Yoga dell’Arco)
- Eka Pada Rajakapotasana (la Posizione Yoga del Piccione Reale su una Gamba)
- Hanumanasana (la Posizione Yoga di “Hanuman”, più comunemente chiamata spaccata sagittale)
- Matsyasana (la Posizione Yoga del Pesce)
- Salabhasana (la Posizione Yoga della Locusta)
- Setu Bandha Sarvangasana (la Posizione Yoga del Ponte Contratto)
- Supta Virasana (la Posizione Yoga dell’Eroe Sdraiato)
- Urdhva Dhanurasana (la Posizione Yoga dell’Arco verso l’alto, nota anche come Chakrasana)
- Urdhva Mukha Svanasana (la Posizione Yoga del Cane a Faccia in Su)
- Ustrasana (la Posizione Yoga del Cammello)
- Pincha Mayurasana (la Posizione Yoga della Piuma di Pavone)
- Gomukhasana (la Posizione Yoga del Muso di Vacca)
Infine, non dimenticare di inserire nella tua pratica qualche Asana Yoga in Torsione
Questi sono particolarmente indicati per accogliere in noi tutta la forza trasformativa del cambiamento:
- Ardha Matsyendrasana (la Posizione Yoga del Saggio Matsyendra)
- Jathara Parivartanasana (la Posizione Yoga del Ventre Ruotato)
- Parivritta Ardha Chandrasana (la Posizione Yoga della Mezza Luna ruotata o in torsione)
- Parivritta Janu Sirsasana (la Posizione Yoga della Testa al Ginocchio ruotata o in torsione)
- Parivritta Parsvakonasana (la Posizione Yoga del Fianco Esteso ruotata o in torsione)
- Parivritta Trikonasana (la Posizione Yoga del Triangolo ruotato o in torsione)
Mantra per Kali
Un modo davvero efficace per per invocare la Dea Kali è affidarsi al potere dei Mantra.
Puoi decidere di cantare un Mantra dedicato a Kali ad voce alta, recitarlo, oppure lasciarlo semplicemente vibrare nella tua mente. Qualunque strada tu scelga sono certa che non tarderai a percepirne il suo potente effetto trasformativo!
L’ideale, come da tradizione, sarebbe pronunciare il Mantra 108 volte.
Magari, aiutandoti con una Mala per non perdere il conteggio.
Cominciamo col dire che esistono diversi Mantra associati alla Dea Kali.
Tuttavia, il Bija Mantra (cioè il Mantra “Seme”) dedicato a Kali è il suono
«KRIM»
Nello specifico si tratta di un Mantra molto potente, in grado di sprigionare una fortissima energia. Particolarmente utile nei periodi di cambiamento. Dopotutto può aiutare a liberarti da inganni e preoccupazioni. E, di conseguenza, a creare spazio per accogliere il nuovo.
Un altro Mantra molto frequente per invocare la protezione della Dea Kali è:
«KRIM HUM HREEM»
- In questo Mantra la parola “Krim” attiva l’energia
- “Hum” dona forza e coraggio
- Mentre “Hreem” risveglia in noi la dolcezza
E ancora, un interessante Mantra di invocazione per Kali è:
«AUM AIM HRIM CHAMUNDAYE VICHE SVAHA»
- Qui “Aum” rappresenta il suono primordiale
- “Aim” il seme della sapienza
- “Hrim” la manifestazione creativa
- “Chamundaye”, come spiegato in uno dei paragrafi precedenti, è uno dei nomi della Dea Kali in qualità di distruttrice dei demoni di ignoranza e dualità
- “Viche”, che rappresenta il taglio o la rottura dai legami dell’Ego
- “Svaha”, che significa “offrire”
Kali nella tua vita: perché invocare la Dea?
Come avrai intuito la Dea Kali è spesso ritenuta una figura spaventosa in quanto rappresenta la forza femminile in tutta la sua estrema potenza.
Dopotutto sono certa che Kali possa incarnare anche le tue pulsioni primordiali.
In più, rappresenta il devastante, ma necessario, potere distruttivo grazie al quale la vita si rigenera. Non a caso, in ambito psichico, la Dea Kali è la forza che induce a disgregare schemi ripetitivi e condizionamenti che possono impedirci di raggiungere la vera liberazione.
Ed ecco, di seguito, alcune circostanze in cui potrebbe esserti davvero utile invocare la protezione della Dea Kali nella tua vita quotidiana:
- Per attrarre a te una forza rivoluzionaria e trasformativa
- Per lasciare andare strutture superate e tendenze egoiche
- Per riconoscere i tuoi lati più oscuri senza averne paura
- Per poter osservare più da vicino i misteri della vita e della morte
- Per bruciare ogni limitazione (o “velo karmico”)
- Per purificare interiormente il tuo corpo e i Chakra
- Per scoprire la verità in situazioni confuse
- Per risvegliare la tua energia Kundalini e stimolare la sua ascesa
- Per rafforzare e purificare il tuo Cuore
- Per poter riconoscere la realtà assoluta e avvicinarti all’Illuminazione
- Per raggiungere l’estasi trascendente durante la Meditazione, nel mezzo delle difficoltà o durante un rapporto sessuale
Kali Puja: il culto indiano della Dea
Come per le altre Divinità indiane, anche alla Dea Kali viene tradizionalmente dedicata una festa. Ovviamente di si tratta del Kali Puja.
Se hai avuto modo di leggere i precedenti articoli del Blog dedicati a Durga e Lakshmi, saprai già che con il termine “Puja” si indica quella pratica induista che consiste nell’adorazione, o più semplicemente nell’omaggiare, una divinità o un aspetto del divino.
In particolare, la Dea Kali viene celebrata in India il giorno della luna nuova del mese hindu di Kartika, cioè a cavallo tra ottobre e novembre.
Quest’anno, nello specifico, la ricorrenza cade il 12 Novembre 2023.
Ma devi sapere che il culto indiano della Dea Kali si festeggia all’interno del festival di Diwali.
Viene celebrato specialmente in Bengala, Orissa e Assam mentre, nel resto dell’India, si onora il Durga Puja. Soprattutto Calcutta, città interamente consacrata alla Dea, si trasforma in un immenso e rumoroso palcoscenico dedicato a Kali.
In questa occasione i fedeli omaggiano la Devi realizzando sculture di argilla per adornare i pandal, cioè i santuari temporanei. Di solito i festeggiamenti proseguono per tutta la notte con spettacoli teatrali e fuochi d’artificio. Contemporaneamente vengono offerti alla Dea Kali fiori di ibisco rosso, dolci, riso e lenticchie. Inoltre, la tradizione più antica, prevede anche il sacrificio rituale di animali.
Conclusioni
E anche oggi siamo giunti al termine del nostro viaggio dedicato alla Dea Kali, l’aspetto più feroce e, al tempo stesso, confortante e necessario della Shakti.
Avere a che fare con Kali è una sfida quotidiana…
Anche perché, avvicinarci a lei, conoscerla e riuscire a guardarla in faccia ci incoraggia davvero a scoprire l’amore che si cela dietro al dolore della vita.
Dopotutto il suo è un invito alla rivoluzione. Nonché il coraggio di trascendere l’Ego in forma netta e radicale.
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Ti aspetto nei prossimi giorni qui sul blog Blog di Yoga Planet per parlare di un’altra incredibile Divinità indiana: Saraswati, la Dea che fluisce come linguaggio, suono e intuizione.
Namastè
Francesca Nera 🙏🏻