Parvati: Dea del matrimonio sacro, Shakti dell’amore devoto

Parvati: Dea del matrimonio sacro, Shakti dell’amore devoto

Parvati è considerata la Dea del matrimonio devoto, della fertilità e delle relazioni sacre. 
Dopotutto è la splendida e indissolubile consorte di Shiva, nonché madre di Ganesha e Skanda.

Benvenuto dunque nel magico mondo dell’Amore archetipico… Così come tracciato dalla mitologia indiana. 

Come avrai intuito, qui sul Blog di Yoga Planet, proseguiamo il nostro viaggio esplorativo tra le principali divinità induiste al femminile, le cosiddette Devi

Dopo aver scandagliato gli aspetti della Shakti legati ai concetti di:

  • Forza e protezione con Durga
  • Abbondanza e buona sorte con Lakshmi
  • Potenza inarrestabile e rivoluzione con Kali 
  • Saggezza, conoscenza e arti con Saraswati 

Oggi ci concentriamo sull’aspetto squisitamente amorevole e benevolo del femminile, perfettamente incarnato nella figura di Parvati.

Le sue non sono qualità relegate esclusivamente alle attività domestiche e, per così dire, “casalinghe”. Infatti Parvati rappresenta anche la divinità patrona delle Yogini, simbolo dell’impegno atletico e della pratica Yoga

Ma, se sei curioso di scoprire quali Asana e Mantra scegliere per riconoscere ed espandere in te le straordinarie energie di Parvati, ti consiglio di proseguire nella lettura…

Buon divertimento e buona pratica! 🙏🏻

Chi è Parvati?

Parvati è una delle principali divinità femminili (Devi) del pantheon induista.
D’altra parte rappresenta la manifestazione benevola dell’energia creativa della Shakti e, come anticipato, è la consorte di Shiva, sua perfetta controparte femminile.
Ma è anche madre di Ganesha e Skanda

A dire il vero la Dea Parvati è nominalmente la seconda consorte di Shiva ed è comunemente considerata la reincarnazione della prima, Sati

In particolare è identificata come la Dea del matrimonio sacro e dell’amore, simbolo di fertilità, pazienza e devozione verso il proprio amato.

Il suo nome deriva dal Sanscrito e significa “Figlia della Montagna” poiché, come vedremo tra poco, si narra che Parvati sia nata proprio da Himavat, il Signore delle Montagne.

Inoltre la Dea Parvati è tanto tenera quanto potente al tempo stesso.
In più è conosciuta come la prima Yogini: cercatrice di verità che indaga profondamente nella Natura della realtà.

Mito e iconografia di Parvati

Mito e iconografia di Parvati

Prima di addentrarci nel mito di Parvati devi sapere che, secondo la leggenda indiana, la prima moglie di Shiva fu Sati. Tuttavia quest’ultima decise di immolarsi poiché suo padre aveva offeso lei e il proprio consorte. Così, spinta dalla vergogna e arsa dall’indignazione, lasciò la vita terrena.
Dal canto suo Shiva, scelse di dedicarsi esclusivamente alla vita ascetica, rifugiandosi sull’Himalaya in uno stato incrollabile di Samadhi. Di fatto rinunciando ad occuparsi delle “faccende” del mondo e rifiutando l’amore. 

Sempre secondo la leggenda, si narra che Parvati sia proprio la reincarnazione di Sati e come tale sia sempre stata determinata nel conquistarlo e sposarlo. 

Ella nacque come la splendida figlia di Himavat, Re dell’Himalaya e di sua moglie, la ninfa Menaki. Dall’età di 14 anni la fanciulla si recava ogni giorno nel boschetto himalaiano dove Shiva sedeva in Meditazione; lo omaggiava con fiori e restava in silenzio accanto a lui, in estasi per ore ed ore.
Con il passare del tempo Shiva venne conquistato dalla spiritualità della Dea che, nel frattempo, si era dedicata anch’essa ad una vita ascetica sulla montagna. 

Secondo un altro racconto mitologico, si narra invece che il Dio dell’amore Kama decise di aiutare Parvati scoccando una freccia in direzione di Shiva intento nella Meditazione, per colpire la sua attenzione. Così Shiva aprì il terzo occhio con cui incenerì all’istante Kama, privando in questo modo il mondo della forza del desiderio sessuale. Ma con l’intercessione di Parvati, nel frattempo divenuta la nuova moglie di Shiva, ecco resuscitare Kama. 

Ma qual è l’iconografia di Parvati?

Parvati, considerata Dea benevola, è solitamente raffigurata assieme al suo consorte Shiva, di cui rappresenta il perfetto completamento. Insieme simboleggiano l’unione fra una femminilità pienamente realizzata e una mascolinità altrettanto pienamente realizzata; la danza dell’intimità tra due esseri potenti che divengono Uno senza sacrificare la propria individualità. 

Nell’iconografia Hindu, Parvati è solitamente descritta con due o più braccia che reggono talvolta una conchiglia, oppure una corona, uno specchio, una Mala, una campana, un piatto, un attrezzo agricolo, una canna da zucchero o fiori come il loto. 

Così come Shiva è spesso rappresentato da un lingam, Parvati è rappresentata da uno yoni, simbolo dell’utero e della gestazione. Ed è particolarmente adorata dalle donne. 

La storia di Shiva e Parvati

Shiva e Parvati

Nella mitologia indiana Shiva e Parvati simboleggiano la storia d’amore archetipica.
Anche perché il loro matrimonio rappresenta una delle più grandi collaborazioni cosmiche della storia: l’unione del marito Yogi con la sua suprema Yogini. 

Pertanto la Dea Parvati riflette il femminile dinamico in relazione costante con il suo amato omologo maschile. 

Dunque, l’accoppiamento Shiva-Parvati, non è altro che l’unione di immobilità e potere, sapienza e beatitudine. Nonché una tensione creativa fra opposti.

In sostanza sono l’emblema della relazione amorosa di derivazione Tantra, vale a dire il prototipo della coppia divina la cui unione modella l’ideale per ogni praticante di intimità sacra.
Quando si incontrano il loro intenso rapporto è una sorta di Meditazione condivisa sulla beatitudine non duale. È la celebrazione della totalità e della connessione che si traduce in amore squisito. 

Entrambi sono completi in se stessi, tuttavia si completano a vicenda. Non a caso sono i poli della coscienza stessa. 

Così, il mito di Shiva e Parvati, si traduce in una storia di realizzazione che può insegnarci a vivere nella gioia dell’Unità. 

I nomi di Parvati

Come già enunciato negli articoli precedenti circa le altre Devi del pantheon induista, anche la Dea Parvati è conosciuta con diversi nomi riconducibili alle sue precise caratteristiche e qualità.

Nella letteratura Hindu, Parvati assume diversi appellativi. Questo è quanto descritto nella Lalita Sahasranama, un testo sacro del Brahmanda Purana che ne contiene ben mille differenti!

Dopotutto, nelle sue forme più terrificanti Parvati, è conosciuta come Durga e Kali

Inoltre, insieme a Lakshmi (la Dea della ricchezza e della prosperità) e a Saraswati (la Dea della saggezza e della conoscenza) forma la Tridevi, la trinità delle Dee indiane.

Nello specifico, ti riporto di seguito alcuni degli epiteti con cui viene solitamente invocata:

  1. Gauri, cioè “La Bella” 
  2. Meenakshi, vale a dire “​​Colei che ha gli occhi come pesci sottili
  3. Shive, che corrisponde alla forma femminile di Shiva
  4. Girija, ossia “Figlia della Montagna”
  5. Uma, che significa “Fanciulla
  6. Uma Haimavati, cioè “Figlia dell’Himalaya”
  7. Haimavati, vale a dire “Colei che appartiene al Re della Montagna, Himavat
  8. Aparna
  9. Nanda
  10. Mataji

Pratica dedicata alla Dea

Se desideri far fluire al meglio l’energia di Parvati è importante focalizzare la tua pratica Yoga sui concetti di “amore”, “devozione” e “pazienza”.
Qualunque pratica tu scelga di intraprendere il suggerimento è quello di goderti a pieno ogni singolo istante del “viaggio” alla scoperta della tua Dea interiore. 

Ed ecco alcuni modi per poter riconoscere ed espandere le qualità della Dea Parvati:

  • Potresti pensare di inserire nella tua pratica personale (o durante le tue lezioni) alcune Posizioni Yoga che interessino l’area del torace e del Cuore, introducendo specialmente Asana di Estensione Indietro (chiamati anche “Inarcamenti” o, per l’appunto, “Aperture del Cuore”).
    Nello specifico si tratta di posture che, sul piano psicologico, rappresentano proprio “l’apertura” al mondo circostante nella gioia della condivisione. 
  • Guidare le tue classi o concentrarti su pratiche atte a stimolare il Quarto Chakra, Anahata, cioè il centro energetico legato alle emozioni ed ai sentimenti. Così come all’elemento Aria, particolarmente affine alla Dea. 
  • Dedicarti a Meditazioni o visualizzazioni utili per richiamare a te alcune specifiche virtù di Parvati.
  • Individuare un personale Sankalpa, una risoluzione che possa sostenere la tua forza di volontà, dedizione e impegno; sia nella pratica sul tappetino che nella vita. 
  • Cantare o recitare i Mantra connessi alla Dea (che vedremo di seguito).
  • Contemplare le immagini sacre della bella e gentile Paravati.
  • Introdurre esercizi di Pranayama tranquillizzanti come, ad esempio, Purna Pranayama (la Respirazione Yogica completa) o Sama Vritti Pranayama (la Respirazione Quadrata).
    Ma anche Pranayama equilibranti come può essere Nadi Shodana Pranayama (la Respirazione a narici alternate).

Asana per Parvati

Alanasana, Posizione Yoga dell’Affondo Alto
Alanasana, Posizione Yoga dell’Affondo Alto

Come abbiamo visto, uno dei tanti modi per entrare in sintonia con l’energia di Parvati è provare a sperimentare gli Asana di Estensione Indietro. Queste Posizioni Yoga, se praticate in maniera consapevole, potranno condurti alla scoperta di strati sempre più sottili per far emergere nuove straordinarie qualità legate al tuo divino femminino. 

Ciò che conta è vivere ogni posizione con un profondo senso di amore e di pacifica accoglienza, per giungere a quell’equilibrio armonico di cui la Dea Parvati è autentico emblema.  

Ecco alcune posture connesse ad Anahata, il Chakra del Cuore, con cui potresti cimentarti sul tappetino:

Mantra per Parvati

Mantra per Parvati

Anche alla Dea Parvati vengono associati diversi Mantra. Come saprai, si tratta di preziosi strumenti che ci offrono la possibilità di calmare i pensieri e di rilasciare eventuali paure. Inoltre, focalizzandoci sull’amore e facendo appello ad una guida superiore, queste vibrazioni sacre, vengono utilizzate per attrarre a sé protezione e saggezza.  

Ecco una delle tante definizioni riportate nella Spandakarika, un’opera filosofica della tradizione Tantrica:

«I Mantra, quando sono carichi della potenza del fremito, portano a compimento la loro funzione attraverso i sensi dell’illuminato. Essi si uniscono allo spirito del Tantrika che penetra la natura di Shiva/Shakti» 

In ogni caso puoi scegliere di far vibrare a voce alta il tuo Mantra dedicato a Parvati, oppure di ripeterlo semplicemente nella tua mente. Ma, secondo la tradizione, andrebbe pronunciato per 108 volte, aiutandosi con una Mala per tenere il “conteggio”. 

Ed ora scopriamo due dei Mantra più comunemente utilizzati per rivolgersi alla Dea Parvati

Mantra d’Invocazione:

«SARVA – MANGALA – MANGALYE

SHIVE SARVAHRTHA SAHDIKE

SHARANYE TRY – AMBIKE GAURINAHRAHYANI NAMO’STUTE»

Questo Mantra di Invocazione per la Dea Parvati può essere così tradotto:

«O consorte del Signore Shiva, tu che sei la propizia!

O tu che splendi di una pelle dorata!

Tu che sei colei che dona e che dà rifugio a tutti… 

Mi inchino a te che sei adorna del terzo occhio della conoscenza!».

Swayamvara Mantra:

«AUM HRIM YOGINAM YOGESHWARI 

YOGA BHAYANKARI SAKALA STHAVARA

JANGAM ASYAMUKHA HIRIDAHYAM MAMAHVASAMAKARSHA ADARSHAYA SVAHA»

Per comprendere quest’altro Mantra è necessario premettere che, la parola Swayamvara, deriva dal Sanscrito e si riferisce ad un’antica cerimonia indiana durante la quale le giovani donne sceglievano marito tra una lista di pretendenti. Infatti, secondo la tradizione, si dice che lo Swayamvara Mantra sia particolarmente potente per attrarre il proprio partner. 

In ogni caso potremmo tradurre il Mantra così:

«O tu che sei sempre in unione con il Signore,

Yogini, Dea suprema dello Yoga, della forma yogica spaventosa,

Cuore di ogni cosa vivente e non vivente…

Ti prego, donami il potere dell’attrazione… O nobile Dea!».

Japamala e Mantra

Parvati nella tua vita: perché invocare la Dea?

Come visto, Parvati è l’incarnazione femminile dell’amore devoto e della pazienza.
In pratica è la Dea a cui rivolgersi quando desideriamo trovare un compagno (o compagna) affidabile oppure, più semplicemente, per avere successo nelle relazioni.
Non a caso Parvati è particolarmente venerata dalle donne sposate che, rivolgendosi a lei, chiedono salute e longevità per i loro mariti.

Sebbene questa Devi sia indissolubilmente connessa al suo partner, al tempo stesso incarna la propria potente volontà yogica. In altre parole ci offre un modello di donna come amante devota, madre e Yogini pienamente integrata, giocosa e volitiva, in ogni caso indipendente.  

Ed ecco ecco alcune circostanze in cui potrebbe esserti davvero utile invocare la protezione della Dea Parvati:

  • Per richiamare a te forza e impegno
  • Per favorire un indistruttibile forza di volontà 
  • Per agevolare il tuo senso di devozione 
  • Per sposarti o per trovare un compagno (o compagna) desiderabile 
  • Per avere successo nelle relazioni
  • Per favorire il concepimento e avere sostegno durante la gestazione
  • Per sviluppare ed incentivare la tua attività creativa
  • Per favorire dentro di te l’unione fra le polarità maschili e femminili
  • Per ricercare una svolta fondamentale nella tua pratica Yoga
  • Per acquisire maggiore volontà ed energia durante un allenamento atletico 
  • Per incentivare il tuo potere di autodeterminazione 
  • Per trovare il giusto equilibrio fra gli aspetti della vita mondana e spirituale
  • Per sostenerti e aumentare l’impegno nella tua pratica quotidiana

Teej festival: il culto indiano della Dea

Teej festival

In India Parvati è celebrata durante il Teej festival, una festività antichissima legata anche all’arrivo del monsone. Si tratta di una festa tutta al femminile in cui viene onorata la Dea Parvati e la sua sacra unione con Shiva. Infatti, nella mitologia Hindu, sta proprio ad indicare il momento in cui Parvati riuscì finalmente a farsi accettare e sposare dall’amato.

Tale festa si protrae per tre giorni e, per le donne, simboleggia la devozione femminile verso il proprio sposo, accompagnata dalla potenza della preghiera delle mogli per propiziare la salute dei mariti. Infatti, durante le celebrazioni del festival in Nepal, le donne indossano splendidi sari rossi che spesso sono i loro stessi abiti nuziali. Si decorano mani e piedi con l’henné, si truccano e acconciano i capelli con grande cura. In altre parole, si prega per il benessere famigliare. 

Ma alle celebrazioni del Teej festival partecipano anche moltissime ragazze nubili per invocare l’arrivo di un buon marito oppure per chiedere alla Dea Parvati il sostegno per le altre donne della famiglia.

In questi giorni le donne sono assolute protagoniste della festa: non lavorano e non si dedicano alle incombenze domestiche. Perlopiù stanno insieme, pregano, giocano, cantano, ballano e leggono testi sacri. Tutto è un tripudio di colori, suoni e allegria.

Conclusioni

Anche oggi siamo giunti al termine del nostro viaggio alla scoperta della splendida Paravati, Dea del matrimonio sacro. Se sei già un Insegnante di Yoga mi auguro che questo approfondimento possa esserti d’ispirazione per ideare nuove e stimolanti lezioni.
In ogni caso spero che tu abbia trovato qualche spunto interessante per progredire nella tua Crescita personale.

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Al prossimo articolo!

Nel frattempo… Take out your Shakti!

Namastè

Francesca Nera 🙏🏻

Lo Staff Yoga Planet