ASANA: Posizione Comoda

ASANA: Posizione Comoda

Asana: Posizione Comoda

Prendendo alla lettera il termine sanscrito Asana, potremmo tradurlo con “posizione comoda”, lo stesso Patanjali nei suoi “Yoga Sutra” ne parla in questi termini.
Nella pratica Yoga, Asana è il termine che corrisponde alle varie posizioni e la stessa posizione può essere statica o dinamica, “pura” nel senso di fedele alla esecuzione tradizionale o contenere la fantasia dell’insegnante che la propone nelle sue varianti ma rispettando rigorosamente gli allineamenti di base.

Ma cosa si intende per allineamento?
L’allineamento è la disposizione fisica, per essere più chiara il modo in cui devo posizionare le varie parti del corpo perché ci sia un beneficio a livello energetico creando spazi, allungamenti ed aperture che lascino fluire ossigeno ed energia e che non danneggino articolazioni, tendini  muscoli e soprattutto la colonna vertebrale.

La rigidità nella richiesta dell’esecuzione dell’asana “pura” da parte di alcuni tipi di yoga e alcuni maestri, per quello che è stato il mio percorso di formazione yoga e l’esperienza personale, non è adatta a tutti. Lo Yoga per me è prima di tutto Ascolto e nella pratica yogica ritengo  fondamentale l’ascolto del corpo e l’accettare i limiti fisici di quel determinato momento.
Messe in atto le misure di sicurezza e protezione, poco importa se l’asana non è perfetta, cosa che tra l’altro non sarà mai.

Intervenire costantemente sulle correzioni laddove non sono proprio indispensabili, ritengo sia esibizionismo delle dottrine e psicologicamente distruttivo per l’allievo che in quell’asana ci ha messo tutto il suo sforzo e la sua energia non meno, anzi magari di più, rispetto ad un altro allievo che l’ha eseguita in modo più profondo.
Offrire una pratica colorata da varianti, inoltre, aggiunge il tocco personale della creatività dell’ insegnante portandolo fuori da schemi anche mentali trasmettendo di conseguenza questa apertura anche all’allievo.
Lo yoga non può e non deve essere flessibilità nel corpo e rigidità nella mente…non è sicuramente toccarsi la punta dei piedi con le mani.

Mary Bellomo