Dov’è il confine tra bene e male?

Dov’è il confine tra bene e male?

Tutto ciò che ci irrita negli altri, può portarci a capire noi stessi (Carl Gustav Jung)

Alla luce di questa affermazione, il confronto con il “nemico” diventa fondamentale se non necessario.
L’ uomo invece rifugge, lo allontana perché il “nemico” ferisce e potrebbe addirittura vincere la battaglia.
Meglio ritirarsi nella gloria che affrontarlo.
Ma chi è il “nemico” ?
Alla domanda “Tu chi sei?” resto impietrita, senza la minima idea di una risposta.
Si potrebbero azzardare ipotesi del tipo “uno yogi”, “una mamma”, “una figlia” e così via, ma evincerei soltanto alcuni dei ruoli che rivestono la mia esistenza… O forse neanche quella…
Probabilmente “conosciamo” alcuni aspetti di un modo di essere ma sicuramente ne rinneghiamo la gran parte.
Se pensiamo alla filosofia taoista  viene subito in mente lo yin e lo yang,  l’unione perfetta di due metà complementari.
Jung, che  qualcosina ne sapeva, sottolinea la necessità dell’essere umano di riconciliare gli opposti ai fini di una “guarigione” ed evoluzione dell’essere.
Tutto quello che non riusciamo ad accettare negli altri e nel mondo, tutto quel che rifiutiamo, che critichiamo fortemente, che produce in noi rabbia e repulsione non sono altro se non proiezioni sepolte nel nostro inconscio più profondo, altro non sono che aspetti complementari della nostra essenza.
Come puoi pensare di essere solo luce, di non essere anche ombra?
Come puoi fare il bene se non ti appartiene anche il male?
E dov’è il confine tra bene e male?
Non è forse vero che ciò che è bene per taluni è male per altri e viceversa?
Difficile poter dare delle risposte…saggia risposta sarebbe il silenzio.

Mary Bellomo