Proseguendo, nel tentativo di “svelare i misteri” dello yoga…

Proseguendo, nel tentativo di “svelare i misteri” dello yoga…

Proseguendo, nel tentativo di “svelare i misteri” dello yoga, che poi misteri non sono semmai immagini dalla forte carica simbolica, non meno di quanto lo siano le religioni e le tradizioni occidentali e, la mitologia dell’antica Roma e dell’antica Grecia ne sono un esempio calzante, oggi parlerò brevemente e nel modo più semplice possibile, perché possa essere d’aiuto ai più, di Kundalini.

Abbiamo definito i chakra plessi energetici e abbiamo considerato i 7 principali che prossimamente vedremo nello specifico.
Ma non si può parlare di chakra se prima non chiariamo i concetti base.

Le due forme principali di energia penetrano nel nostro corpo attraverso il primo chakra, con una energia ascendente, e il settimo, con una energia discendente.
Questi due chakra, fisicamente, rappresentano i punti estremi di Sushumna, la colonna vertebrale nonché il canale principale in cui scorre energia attraversando tutti i chakra.

Attraverso Sushumna risale un’energia primordiale, un’energia assopita, “addormentata”, una forza latente e potenziale che rappresenta l’istinto perduto, la dimensione primitiva, l’essenzialità soffocata dai condizionamenti ma fortemente necessaria per la sopravvivenza.

È l’energia Kundalini, la manifestazione di Shakti, quell’energia primordiale femminile che garantisce la sopravvivenza della specie e che è l’essenza dell’universo stesso…in parole occidentali Madre Natura.
Shakti è la manifestazione dell’esistenza e del divino, esistenza che ad esso deve tendere elevandosi per ricongiungersi con quell’ energia divina allo stato puro.
Questo nella sostanza, ma veniamo ora alla rappresentazione simbolica.

Kundalini, energia “dormiente”, viene rappresentata come un serpente arrotolato (“kundala” in sanscrito) tre volte e mezzo su se stesso che giace alla base della colonna, in corrispondenza di Muladhara, il primo chakra.
Risvegliandosi, in modo graduale, si eleva passando da un chakra all’altro portando a livelli di consapevolezza sempre maggiori.
Qualcuno potrebbe obiettare, perché il serpente e non un altro simbolo?
Primo per una ragione di immagine intuitiva, infatti è più “semplice” immaginare un serpente arrotolato pronto ad elevarsi e srotolarsi piuttosto che un tricheco.

In ogni tradizione il serpente ha un suo valore simbolico, in alcune positivo in altre negativo.
Questa precisazione perché spesso il solo termine kundalini genera chiusura mentale, paura e repulsione verso lo yoga e il tantra.

Nell’antica tradizione induista e nei Veda, il serpente ha un valore simbolico sacro che ritroviamo con i nagas, gli spiriti della natura, che custodiscono i tesori della terra e assicurano la fertilità.
Ogni simbologia va riportata nel suo contesto e nelle sue radici storiche e non c’è alcun dubbio che le origini dello yoga siano da ricercare nella simbologia orientale e non in quella occidentale, pur restando fortemente convinta di quanto importante sia accogliere una disciplina millenaria restando fortemente ancorati alle proprie radici.

Mary Bellomo